Salamandra salamandra nel suo ambiente |
Da sempre questo anfibio, molto
comune in Italia ed in quasi tutta l’Europa,
ha suscitato emozioni negli esseri umani.
In epoca storica molti artisti,
medici e naturalisti hanno scritto di questo animale che per secoli è stato
relegato a mito e diventato persino simbolo di riti magici.
Dotata di un veleno
micidiale, la salamandra è altresì in grado di spegnere il fuoco se lo
attraversa (ad esempio “Se col suo liquido ti avvelena la lucertola salamandra,
contro cui nulla possono il fumo e le fiamme, avvertirai immediatamente una
specie di stordimento e ti si infiammerà la lingua in bocca. Immediatamente la
malattia ti indebolirà con tremori maligni, ti agiterà il freddo e le membra ti
si scioglieranno nel gelo della morte”, Nicandro di Colofone – II° sec. a.C.).
Queste credenze le hanno valso una pessima fama sin dai tempi dell’Antico
Egitto.
Fortunatamente, dopo il Medioevo,
il fiorire delle scienze naturali ed il progresso tecnologico-culturale degli
ultimi due secoli, hanno riportato alla realtà le conoscenze circa questo
anfibio.
La salamandra pezzata, questo il
suo nome comune, è un anfibio di medie dimensioni che può arrivare a 30 cm di lunghezza. Il suo
aspetto è inconfondibile, caratterizzato da un corpo nero lucente con
irregolari macchie gialle o arancioni sul dorso. Le forme ed il numero di
queste macchie sono fortemente variabili tra esemplari diversi ma su ogni
individuo rimangono pressoché identiche per tutta la vita (circa 20 anni ma può
arrivare fino a 50) permettendone il riconoscimento. Questa vistosa colorazione
aposematica si è evoluta per indicare ai possibili predatori che la salamandra rappresenta
un boccone sgradevole. Alla base della testa e lungo i fianchi del corpo, questi
anfibi sono dotati di ghiandole in grado di produrre un secreto lattiginoso
dall’effetto irritante. Assolutamente innocui per l’uomo, il loro veleno può
creare problemi agli animali che tentino di ingoiarli.
Salamandra salamandra vive praticamente in tutta l’Italia
settentrionale, fino ad una quota di circa 2000 mslm, ed è presente in gran
parte dell’Italia centrale e meridionale occupando la dorsale appenninica. E’
rappresentata da due sottospecie, Salamandra
s. salamandra che occupa le regioni più a nord e Salamandra s. gigliolii nel centro-sud.
L’habitat tipico di questa specie
è costituito da boschi umidi di latifoglie che le salamandre esplorano principalmente
al crepuscolo e nelle ore notturne quando si avventurano a caccia di
invertebrati.
Durante le ore diurne è possibile incontrare degli esemplari solo nelle giornate fresche ed umide o piovose in primavera ed autunno, periodi in cui svolgono i loro picchi di attività. In particolare, durante la primavera, inizia la loro stagione riproduttiva che mette in luce un’altra caratteristica peculiare di questi animali, quella di dare alla luce piccoli vivi. Le femmine gravide si portano presso qualche pozza o ansa di torrente a corrente debole e partoriscono, direttamente in acqua, le giovani larve perfettamente formate e dotate di branchie esterne e coda appiattita adatta al nuoto. Queste compieranno il primo sviluppo fino alla metamorfosi, il processo di trasformazione del corpo che permetterà loro di abbandonare l’acqua (indispensabile in questa parte del ciclo vitale) e diventare delle piccole imitazioni dei loro genitori.
Durante le ore diurne è possibile incontrare degli esemplari solo nelle giornate fresche ed umide o piovose in primavera ed autunno, periodi in cui svolgono i loro picchi di attività. In particolare, durante la primavera, inizia la loro stagione riproduttiva che mette in luce un’altra caratteristica peculiare di questi animali, quella di dare alla luce piccoli vivi. Le femmine gravide si portano presso qualche pozza o ansa di torrente a corrente debole e partoriscono, direttamente in acqua, le giovani larve perfettamente formate e dotate di branchie esterne e coda appiattita adatta al nuoto. Queste compieranno il primo sviluppo fino alla metamorfosi, il processo di trasformazione del corpo che permetterà loro di abbandonare l’acqua (indispensabile in questa parte del ciclo vitale) e diventare delle piccole imitazioni dei loro genitori.
Larva acquatica di Salamandra salamandra |
Accrescendosi in ambiente
terrestre, le giovani salamandre dovranno affrontare i pericoli e le difficoltà
proprie della natura come la continua ricerca di cibo, acqua ed un luogo sicuro
dove trascorrere le ore diurne, sfuggire ai predatori e trovare una tana adatta
per superare il rigido inverno.
Purtroppo questo non è tutto, dovranno
cavarsela anche attraverso pericoli e difficoltà create direttamente od
indirettamente dall’uomo. Inquinamento chimico, fisico e biologico, distruzione
e frammentazione degli habitat, roadkilling (le salamandre sono animali lenti e
durante la migrazione riproduttiva moltissimi individui diventano vittime del
traffico stradale) sono solo una parte degli effetti negativi che il nostro
stile di vita impone alla fauna nostrana.
Come molte altre specie di anfibi, Salamandra
salamandra è protetta in Italia dalla convenzione di Berna e localmente da
leggi regionali, tuttavia la protezione di questi animali deve partire direttamente
dalle persone e dal rispetto che ognuno di noi deve portare verso la
biodiversità. Questa rappresenta la risorsa più importante che abbiamo intorno e che è necessario preservare per il nostro benessere e per quello delle generazioni
future. Forse così anche loro potranno gioire dell’incontro con una salamandra
pezzata quando l’autunno incendia di giallo e di rosso le chiome degli alberi.
Quello è il “fuoco” in cui vive la salamandra pezzata, quello il suo luogo
magico.
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