martedì 17 giugno 2014

Salamandra pezzata, la regina dei boschi infuocati.


Salamandra salamandra nel suo ambiente

Da sempre questo anfibio, molto comune in  Italia ed in quasi tutta l’Europa, ha suscitato emozioni negli esseri umani.
In epoca storica molti artisti, medici e naturalisti hanno scritto di questo animale che per secoli è stato relegato a mito e diventato persino simbolo di riti magici.
Dotata di un veleno micidiale, la salamandra è altresì in grado di spegnere il fuoco se lo attraversa (ad esempio “Se col suo liquido ti avvelena la lucertola salamandra, contro cui nulla possono il fumo e le fiamme, avvertirai immediatamente una specie di stordimento e ti si infiammerà la lingua in bocca. Immediatamente la malattia ti indebolirà con tremori maligni, ti agiterà il freddo e le membra ti si scioglieranno nel gelo della morte”, Nicandro di Colofone – II° sec. a.C.). Queste credenze le hanno valso una pessima fama sin dai tempi dell’Antico Egitto.

Fortunatamente, dopo il Medioevo, il fiorire delle scienze naturali ed il progresso tecnologico-culturale degli ultimi due secoli, hanno riportato alla realtà le conoscenze circa questo anfibio.
La salamandra pezzata, questo il suo nome comune, è un anfibio di medie dimensioni che può arrivare a 30 cm di lunghezza. Il suo aspetto è inconfondibile, caratterizzato da un corpo nero lucente con irregolari macchie gialle o arancioni sul dorso. Le forme ed il numero di queste macchie sono fortemente variabili tra esemplari diversi ma su ogni individuo rimangono pressoché identiche per tutta la vita (circa 20 anni ma può arrivare fino a 50) permettendone il riconoscimento. Questa vistosa colorazione aposematica si è evoluta per indicare ai possibili predatori che la salamandra rappresenta un boccone sgradevole. Alla base della testa e lungo i fianchi del corpo, questi anfibi sono dotati di ghiandole in grado di produrre un secreto lattiginoso dall’effetto irritante. Assolutamente innocui per l’uomo, il loro veleno può creare problemi agli animali che tentino di ingoiarli.
Salamandra salamandra vive praticamente in tutta l’Italia settentrionale, fino ad una quota di circa 2000 mslm, ed è presente in gran parte dell’Italia centrale e meridionale occupando la dorsale appenninica. E’ rappresentata da due sottospecie, Salamandra s. salamandra che occupa le regioni più a nord e Salamandra s. gigliolii nel centro-sud.
L’habitat tipico di questa specie è costituito da boschi umidi di latifoglie che le salamandre esplorano principalmente al crepuscolo e nelle ore notturne quando si avventurano a caccia di invertebrati.
Durante le ore diurne è possibile incontrare degli esemplari solo nelle giornate fresche ed umide o piovose in primavera ed autunno, periodi in cui svolgono i loro picchi di attività. In particolare, durante la primavera, inizia la loro stagione riproduttiva che mette in luce un’altra caratteristica peculiare di questi animali, quella di dare alla luce piccoli vivi. Le femmine gravide si portano presso qualche pozza o ansa di torrente a corrente debole e partoriscono, direttamente in acqua, le giovani larve perfettamente formate e dotate di branchie esterne e coda appiattita adatta al nuoto. Queste compieranno il primo sviluppo fino alla metamorfosi, il processo di trasformazione del corpo che permetterà loro di abbandonare l’acqua (indispensabile in questa parte del ciclo vitale) e diventare delle piccole imitazioni dei loro genitori.

Larva acquatica di Salamandra salamandra 
Accrescendosi in ambiente terrestre, le giovani salamandre dovranno affrontare i pericoli e le difficoltà proprie della natura come la continua ricerca di cibo, acqua ed un luogo sicuro dove trascorrere le ore diurne, sfuggire ai predatori e trovare una tana adatta per superare il rigido inverno.
Purtroppo questo non è tutto, dovranno cavarsela anche attraverso pericoli e difficoltà create direttamente od indirettamente dall’uomo. Inquinamento chimico, fisico e biologico, distruzione e frammentazione degli habitat, roadkilling (le salamandre sono animali lenti e durante la migrazione riproduttiva moltissimi individui diventano vittime del traffico stradale) sono solo una parte degli effetti negativi che il nostro stile di vita impone alla fauna nostrana.
Come molte altre specie di anfibi, Salamandra salamandra è protetta in Italia dalla convenzione di Berna e localmente da leggi regionali, tuttavia la protezione di questi animali deve partire direttamente dalle persone e dal rispetto che ognuno di noi deve portare verso la biodiversità. Questa rappresenta la risorsa più importante che abbiamo intorno e che è necessario preservare per il nostro benessere e per quello delle generazioni future. Forse così anche loro potranno gioire dell’incontro con una salamandra pezzata quando l’autunno incendia di giallo e di rosso le chiome degli alberi. Quello è il “fuoco” in cui vive la salamandra pezzata, quello il suo luogo magico.

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